domenica 12 aprile 2009

Pescara, 9 aprile 2009
Caro Bruno e carissimi amici
purtroppo non ho notizie di Laura ma spero che stia bene. Con mia moglie e i suoi genitori siamo ricoverati in un appartamentino di Pescara, messo a disposizione da una parente. Essendo partiti in fretta abbiamo lasciato tutto nelle nostre case e così questa mattina sono tornato al mio paese per prendere il necessario, soprattutto per mio suocero che è disabile. L’esperienza che ho vissuto oggi rimarrà impressa per sempre. Arrivato a Villa Sant’Angelo verso le undici ho trovato il paese blindato dai vigili del fuoco. Non si poteva entrare senza la loro scorta. Ho dovuto aspettare fino alle 15 per entrare nella mia casa. Nel frattempo ho potuto mangiare solo una scatoletta di carne offerta da un forestale di Viterbo. Alla mensa allestita nella tendopoli c’era da fare la fila e non avevo molto tempo, ma i miei compaesani erano soddisfatti dell’aiuto e il compare Tonino mi ha detto: “Professò, si vede che vengono dal nord, guarda che organizzaziò!”. La tendopoli infatti era stata allestita dalla Protezione Civile di Reggio Emilia. Quando sono arrivati i pompieri, prima di entrare nella casa che ho trovato ancora in piedi, nonostante le scosse della notte e le parole di Maria che mi diceva: “non troverai più nulla in piedi”, ho avuto uno scoppio di pianto per aver vinto un’altra mia scommessa e i vigili mi hanno confortato. Ho preso in fretta le cose essenziali, soprattutto oggetti che hanno più un valore affettivo che monetario, come i libri, oltre che a carica batterie, computer e indumenti.
Arrivato nei pressi di Chieti mi sono addormentato alla guida del Pajero e solo un altro miracolo ha fatto si che non sfondassi il guardrail (da tre giorni, la notte dormo solo poche ore).
Mentre scrivo sto assistendo alla trasmissione Annozero e resto allibito nel sentire costoro parlare di responsabilità e di politica quando ancora non sono stati seppelliti i nostri morti. Hanno ragione a dire che l’Ospedale Civile, ora inagibile, era stato inaugurato nel 2000, ma ora pensiamo ai morti e ai sopravvissuti: c’è tempo per punire eventuali colpevoli (se sono ancora vivi). Ho troppo sonno per sentire altro e purtroppo mi devo mettere a letto.
Riprendo a scrivervi questa mattina ma devo dire prima, a chi ha visto la trasmissione, che il giornalista Ruotolo avrebbe dovuto parlare delle tendopoli già allestite nei paesi di Fagnano, Villa Sant’Angelo, Caporciano, Navelli, L’Aquila, Fossa e Onna (non ho visto quella di San Demetrio, il paese più grande, ma so che il nostro Presidente Napolitano l’ha visitata, quindi c’è) invece Ruotolo parlava di tendopoli non allestite a Monticchio e San Gregorio (che sono due piccole frazioni che hanno avuto meno danni) come un esempio di disfunzione dei soccorsi. Questi ci sono e funzionano bene.
In mattinata ho dovuto cercare un alloggio per me e Maria in un albergo di Montesilvano. Il comune ci ha fornito una camera all’Hotel Serena Majestic (dove facemmo il convegno ADT nel 2000) e la tessera per viaggiare gratis nell’area metropolitana di Pescara. In questo hotel ho ritrovato tanti amici di Villa e San Demetrio, anche loro sfollati e ci siamo consolati a vicenda. Mi hanno detto che il centro storico di San Demetrio, come quello di Villa, sono distrutti al 90%.
La Protezione Civile sta allestendo vari spazi per confortarci e appena scendo mi metterò a disposizione per dare lezioni di matematica ai giovani qui alloggiati. Posso farlo comodamente perché in macchina porto il videoproiettore. Nel pomeriggio vorrei fare un salto a Ortona dove mi aspettano alcuni colleghi e amici per prendere un caffè insieme e passare qualche minuto di relax, se così possiamo chiamarlo.
Oggi è Venerdì Santo e L’Aquila era famosa per la sua solenne processione del Cristo Morto. Non credo che oggi si potrà fare ma il pensiero corre agli anni belli in cui da boy scout facevo da scorta al Cristo, sempre sotto la pioggia. Il mio amico Roberto soleva dire scherzando: “La prova che Dio esiste è che a L’Aquila, ad ogni Venerdì Santo, piove durante la processione”.
L’emergenza iniziale sta per terminare ma ora inizia una lunga odissea di cui non riesco a vedere la fine. Vi abbraccio tutti e vi auguro Buona Pasqua
Mauro

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